Quando il nemico è molto forte, non basta vincerlo. Bisogna saper sognare un mondo nuovo.
Si è conclusa la due giorni di assemblea nazionale delle studentesse e degli studenti promossa dalla Rete della Conoscenza. “Quando il nemico è molto forte non basta vincerlo. Bisogna saper sognare un mondo nuovo”: questo lo slogan scelto dai 270 partecipanti che hanno preso parte all’iniziativa, provenienti da tutt’Italia, in rappresentanza dei nodi locali dell’Unione degli Studenti e di LINK coordinamento universitario, e altri collettivi e associazioni studentesche radicate nelle grandi metropoli come nei piccoli paesi.
Una partecipazione certamente inedita non solo nella quantità, ma anche nella qualità dell’analisi espressa nel corso dei due giorni di confronto, per capire come ripartire in una fase molto difficile, segnata dal governo tecnico Monti e dall’inasprirsi di politiche per l’austerity. Al centro della discussione dell’Assemblea la necessità di riavviare una grande stagione di opposizione sociale capace di interrompere il massacro sociale in corso e rifiutare manovre economiche inique, recessive, che non fanno altro che alimentare la dinamica speculativa.
Nei 13 workshop svoltisi nel corso della prima giornata si è discusso di molti temi legati alla realtà delle nostre scuole, delle nostre università, della nostra vita quotidiana nelle città. Dall’Altrariforma della scuola a quella dell’università, da come rendere scuole e università ecosostenibili alla tutela dei diritti diritti degli studenti in stage, dalle politiche sul welfare degli Enti Locali necessarie per rendere effettiva la cittadinanza studentesca all’attualità di una campagna antimafia nei nostri luoghi di formazione.
Si è discusso molto anche di lavoro e precarietà, un tema sicuramente all’ordine del giorno. “Rifiutiamo lo scambio, proposto dal ministro Fornero, tra qualche garanzia fasulla per i giovani precari in cambio di tutti i diritti dei nostri padri -, dichiara Claudio Riccio, Portavoce nazionale della Rete della Conoscenza, – Per questo se il governo vuole strumentalizzarci per smantellare i diritti dei lavoratori e imporre ilcontratto unico precario rispondiamo, con lo slogan che urlammo anni fa contro la guerra in Iraq: NOT IN MY NAME, non in nostro nome.”
Di fronte al rumoroso silenzio della politica italiana e mondiale gli studenti e le studentesse sono pronti a riprendere parola e a costruire assieme e dal basso un nuovo modello di scuola ed università per un nuovo modello di società, di economia e di sviluppo.
Per questo l’11 febbraio saremo a Roma in piazza con la FIOM in una grande mobilitazione che possa essere solo l’inizio di una dura lotta alle politiche di austerity e di precarizzazione del lavoro, per rifiutare una dinamica da guerra tra poveri, tra la nostra generazione e i presunti ‘garantiti’ che in realtà non sono tali.
Davanti all’assenza di discontinuità ormai evidente in tutto, se non nello stile, da parte di questo Governo abbiamo deciso di affermare le nostre priorità su scuola, università, welfare e lotta alla precarietà.
UNIONE DEGLI STUDENTI
LINK COORDINAMENTO UNIVERSITARIO