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Nell’ultima settimana Israele ha ripreso la sua campagna militare di “difesa” contro la minaccia palestinese. Questo è ciò che passa attraverso la maggior parte dei mass media ed è quanto i governi si ostinano a ripetere per giustificare un genocidio. Nell’indifferenza e nel silenzio quasi totali degli organi governativi mondiali l’aggressione barbarica continua con attacchi aerei, navali, e da terra.
L’operazione “Pillar of Clouds” si sta compiendo, come una seconda operazione “Piombo F
uso” (o forse anche peggio), da Gaza al West Bank. E’ in corso un massacro, dove aumenta la violenza contro i centri abitati con la scusa di colpire le forze della resistenza, e con la conseguenza che a pagare è la popolazione tutta. Al momento sono oltre 70 le vittime e circa 400 i feriti. Non si può rimanere indifferenti di fronte ai soprusi che continuamente Israele compie sulla popolazione palestinese e tanto meno ora che c’è bisogno di essere solidali il più possibile con un popolo che da 64 anni resiste a un’occupazione militare. Non rimaniamo inutili di fronte l’orrore, le lacrime, le preoccupazioni e la disperazione poiché la tristezza non è un’arma, ma la rabbia sì.
Trasformiamo insieme questa rabbia in azione collettiva. Resistiamo al fianco del popolo palestinese che resiste, contro il sionismo,contro chi difende Israele e contro le politiche economiche che ne hanno permesso l’incessante crescita.
Trasformiamo insieme questa rabbia in azione collettiva. Resistiamo al fianco del popolo palestinese che resiste, contro il sionismo,contro chi difende Israele e contro le politiche economiche che ne hanno permesso l’incessante crescita.