Oggi, venerdì 10 ottobre 2014, decine di migliaia di studenti hanno bloccato diverse città della Lombardia nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale indetta dall’Unione degli Studenti. Le voci degli studenti a coro da tutto lo stivale portavano in piazza le proprie situazioni tragiche che ogni giorno vivono nelle scuole e nelle città. Un filo rosso ha unito tutte queste piazze: vogliamo una scuola gratuita e accessibile e un lavoro retribuito.
Non è difficile pensare a quanti collegamenti declinazioni abbiano in Lombardia queste due tematiche: Dote Scuola, un sistema di diritto allo studio che disincentiva l’istruzione dei ceti medio bassi a favore di un accesso massiccio alle scuole private, i trasporti lombardi troppo costosi, il welfare studentesco totalmente assente, i libri, il materiale didattico, i luoghi della cultura informale totalmente inaccessibili ai ceti medio bassi. Tutte queste non rappresentano altro che barriere che limitano l’accesso alla formazione a grossa parte della cittadinanza.
Ha assunto un luogo centrale anche EXPO che rappresenta l’emblema di un modello di lavoro che si spaccia per pensato per ridurre la disoccupazione (in particolare giovanile) quando in realtà si limita ad assunzioni precarie non retribuite o retribuite con cifre irrisorie. Questo abbasserà sicuramente la percentuale di disoccupazione giovanile ma aumenterà vorticosamente quella della precarietà!
Da anni non si vedevano così tanti studenti nelle piazze lombarde. Abbiamo voluto portare in piazza la duplice e paradossale richiesta di una “scuola gratuita e lavoro retribuito” che riteniamo siano le condizioni necessarie per rompere un sistema inaccettabile! Non possiamo più assistere a scelte di convenienza tra studiare e lavorare (basate unicamente su una scelta economica). Dobbiamo garantire il diritto di ciascun individuo di potersi formare e di poter lavorare e oggi abbiamo solo iniziato bloccando, solo in Lombardia 12 città.
Città che si sono mobilitate: Milano, Sesto San Giovanni (MI), Monza, Vimercate (MB), Como, Lecco, Varese, Bergamo, Mantova, Brescia, Cremona, Pavia.
Milano |
A Milano 6000 studenti hanno sfilato per le vie della città calando uno striscione da un cantiere di EXPO, sanzionando alcune scuole e università private e concludendo il corteo al Ufficio Scolastico Provinciale. All’USP gli studenti hanno scavalcato i cancelli e lanciato un’assemblea pubblica all’interno del giardino. Questa azione ha visto la presenza del Direttore dell’ufficio il quale si è dichiarato a favore delle motivazioni della nostra protesta non accettando però di rendere pubbliche le sue dichiarazioni.
Monza |
A Monza 600 studenti hanno protestato davanti alla Villa Reale, simbolo del paradosso di un edificio che ospita la sede di expo perfettamente ristrutturata e una scuola in gran parte inagibile per motivi di sicurezza. Inoltre hanno distribuito libri ai passanti in piazza indipendenza come azione contro il caro-libri.
Lecco |
A Lecco decine di studenti hanno dato vita ad una grande assemblea pubblica per raccogliere le problematiche degli studenti lecchesi.
Como |
A Como circa 500 studenti hanno attraversato le vie di una città che fin ora ha visto una partecipazione studentesca quasi nulla, scagliandosi in particolare contro il problema dell’edilizia scolastica.
Bergamo |
A Bergamo diverse centinaia di studenti hanno bloccato le vie della centro città per quasi tutta la mattinata convogliandosi infine in un partecipatissimo dibattito pubblico al Piazzale degli Alpini.
Mantova |
A Mantova 500 studenti hanno protestato in particolare contro problematiche molto sentite come il caro-trasporti, lanciando battaglia contro i costi e il servizio scadente di APAM, ed il caro libri.