Vai al contenuto

Lombardia – 15% di dispersione scolastica, ecco la nostra ricetta

E’ passato ormai poco più di un anno da quando, quel 16 dicembre, occupammo il Consiglio Regionale lombardo.
Quel giorno in piazza fu per noi il primo traguardo di un lungo e ambizioso percorso: centinaia di studenti, insieme ai genitori e ai docenti, avevano la presunzione di affermare un’idea di scuola che partisse dall’ultimo, che fosse in grado di accogliere tutti, in Lombardia. Proprio qui sta l’ambizione. La nostra Regione vede da anni un susseguirsi di Governi di destra xenofoba che rendono impossibile la minima interlocuzione, soprattutto se si va a toccare questioni che possano interessare l’area ciellina che ha interessi in quasi tutti i settori su cui opera la giunta.

Infatti, tra tutti i primati che la Lombardia vanta sul piano nazionale ed europeo, c’è una lunga serie di aspetti per cui segue modelli medievali. Primo tra tutti c’è quello della scuola, un modello che un po’ ricorda i periodi in cui i saperi e l’istruzione erano unicamente nelle mani del clero.
Tornando ai giorni nostri, se c’è un merito che si può riconoscere al sitema Dote Scuola, è quello di essere riuscito per la prima volta da anni a riunire una coalizione sociale ampia ed eterogena, sia in termini politici che di componenti: studenti, genitori, professori.

Una battaglia storica che ci ha visti impegnati su diversi aspetti, compreso quello della class action: 25mila istanze presentati in tre ricorsi al TAR, due a Milano e uno a Brescia, che attendono a breve una sentenza.

Oggi ci troviamo a pochi giorni dalla Delibera di Giunta Regionale che stabilirà i criteri per la Dote Scuola 2015. Purtroppo la partita che poteva condizionare questo aspetto ha gia visto il triplo fischio in sede di discussione del bilancio preventivo dell’Esercizio Finanziario 2015 all’interno del quale rimane stabile la disparità tra i 29 milioni che saranno destinati alle famiglie degli studenti delle scuole paritarie e i 5 che invece sono a disposizione del Sostegno al Reddito, per gli studenti delle scuole pubbliche.
 

Nonostante ciò, ci sembra doveroso che non cali l’attenzione su questo tema, per questo abbiamo deciso di aderire al presidio lanciato da NonUnoDiMeno e FLC Lombardia per questo pomeriggio in via Filzi alle 15.00.

Non possiamo però limitarci alla denuncia e allo sterile contrasto politico a questo modello. O meglio, proprio per dare un peso maggiore a quest’ultimo aspetto della battaglia, abbiamo deciso di lanciare un processo di costruzione di un’alternativa dal basso: una controproposta di modello di Diritto allo Studio e wellfare studentesco che parta dagli studenti, da chi quotidianamente è vittima di un sistema che non è in grado di riconoscere l’importanza della categoria sociale dei soggetti in formazione.
Per questo, in vista della prossima mobilitazione del 12 marzo, da tutta la Lombardia ci riuniremo a Milano questo week end, un Coordinamento Regionale che attraverserà diversi temi tra cui Expo, antifascismo, ediliza, trasporti e che avrà, tra gli obiettivi, quella costruire le basi per questa nostra controproposta.


Inserito questo tassello, torneremo a riempire le piazze con un arma in più, sbattendo in faccia a chi con noi non vuole interloquire la nostra ricetta a quel 15% di dispersione scolastica, un dato che fa parte di quella serie di aspetti della nostra regione che non riusciamo proprio a digerire.