Sono passati ormai due mesi da quando presidiammo l’entrata del Pirellone mentre il Consiglio Regionale lombardo discuteva la bozza del bilancio preventivo 2015.
Quella seduta del Consiglio non fu altro che teatro di un continuo passarsi la patata bollente nel tentativo di accusarsi a vicenda, tra Lega Nord e Partito Democratico, di essere responsabili della situazione economica in cui versano attualmente le casse della Regione e dei tagli su alcune voci del bilancio riguardanti servizi fondamentali.
Giusto per fare un po’ di chiarezza, la legge di Stabilità approvata a Roma lo scorso dicembre va, ancora una volta, a togliere ossigeno agli enti locali, in particolare tagliando 4 miliardi alle regioni, organismi preposti all’erogazione di servizi essenziali alla comunità. La Lombardia ha subito un taglio di 800 milioni.
Subito dopo aver appreso la notizia, l’Assessore Regionale al bilancio Garavaglia dichiara che gli toccherà “fare il miracolo” per poter garantire servizi basilari con quelle risorse. Infatti, provvedimento licenziato dal Governo a maggioranza PD-NCD ha scatenato numerose polemiche da parte della Giunta lombarda (in cui tra l’altro sono presenti quote di un partito di Governo), tanto che il governatore Maroni ha recentemente deciso di fare ricorso alla Corte Costituzionale!
Tuttavia, se da una parte qualcuno riuduce la coperta, dall’altra qualcuno la posa a sua discrezione. Tanto per fare un esempio, fuori da questa coperta sono rimasti gran parte delle voci di diritto allo studio e trasporto pubblico locale, sotto invece rimangono le scuole paritarie e Bre.Be.Mi. (la famosa grande opera “interamente ad onere dei privati”). Forse non è tutta di Roma la responsabilità di aver colpito le fasce più deboli della popolazione.
A prescindere, al termine della votazione del bilancio preventivo, Maroni dichiarava “E’ un miracolo se siamo riusciti a chiudere il bilancio”.
Mentre attendiamo la beatificazione, andiamo avanti nel tempo e arriviamo al 18 febbraio 2015, assemblea di Giunta. L’Assessore Aprea è responsabile di un dispositivo che, oltre ad aver portato in piazza studenti, genitori e docenti che ormai chiedono quotidianamente un diritto allo studio in Lombardia, ha fatto depositare quattro ricorsi al TAR contro la Regione (uno accolto parzialmente e tre – due a Milano e uno a Brescia – che attendono sentenza a breve), tutti con l’accusa di ingiusta discriminazione (dovuta alla disparità di trattamento tra studenti delle scuole pubbliche e studenti delle scuole private a favore, ovviamente, di questi ultimi).
Insomma, a differenza dei suoi colleghi di giunta, non sembrerebbe la persona in grado di fare miracoli. E invece no, ne ha fatto uno anche lei, l’ha dichiarato lei stessa dopo la seduta di giunta: “Ho fatto il miracolo di aver trasformato i limiti in una grande opportunità, anticipando molte novità che si stanno predisponendo a livello nazionale”.
La grande opportunità? eccola.
Isee
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2015/16
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2014/15
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Isee
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1, 2, 3 media
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1, 2 superiore
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1,2 IeFP
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0-8.000
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€ 700
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€ 550
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0-5.000
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€ 120
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€ 240
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€ 120
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8.001-16.000
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€ 600
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€ 450
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5.001-8.000
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€ 110
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€ 200
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€ 110
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16.001-28.000
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€ 450
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€ 350
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8.001-12.000
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€ 100
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€ 160
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€ 100
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28.001-38.000
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€ 300
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€ 200
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12.001-15.458
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€ 90
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€ 130
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€ 90
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La tabella blu indica il “Sostegno al reddito”, ovvero il contributo che ciascuna famiglia ottiene in base al reddito isee. Il contributo è accessibile sia da chi va in una pubblica, sia da chi va in una paritaria. Le cifre sono identiche a quelle dell’anno scorso.
NB In Lombardia, gli studenti meno abbienti delle scuole pubbliche ottengono incentivi solo dalla prima media alla seconda superiore!
Altra cosa invece è per gli studenti delle scuole paritarie o “con retta”. La tabella verde indica il contributo “Buona Scuola” ovvero l’aggiunta al “Sostegno al reddito” che prende chi va in una paritaria. Parliamo di una scuola elementare. A sinistra il contributo che prenderà uno studente “meno abbiente” delle elementari l’anno prossimo, a destra quello che prende quest’anno.
NB Il “Buono Scuola” copre tutto il corso di studi fino all’ultimo anno di superiori. tuttavia non essendoci state particolari variazioni rispetto all’anno scorso, riportiamo esclusivamente i contributi per le scuole elementari.
Capito dov’è il miracolo? In breve, più soldi per le private.
Evidentemente l’Assessore è cieca e sorda davanti a un sistema scolastico accessibile solo dalle classi più ricche, con una dispersione scolastica al 15%. Noi però non lo siamo. Non esiteremo a rendere pubblica la nostra controproposta sul diritto allo studio lombardo, non esiteremo, a differenza sua, ad aiutare gli studenti in difficoltà con ripetizioni a basso costo e mercatini del libro usato e, infine, non esiteremo a scendere in piazza il 12 marzo in tutta la Lombardia, perchè la scuola è di tutti!
E, se ci è concesso, facciamo un appello alla Giunta Regionale perchè ci risparmi ulteriori “miracoli” perchè, a quanto pare, non escono troppo bene, non è il loro mestiere.