Abbiamo anticipato la primavera scaldando il clima nelle nostre città! Più di 3mila studenti in tutta la Lombardia si sono riversati nelle piazze chiedendo l’immediato ritiro della Buona Scuola in favore dell’Altra Scuola, la calendarizzazione della LIP Scuola e la revisione totale del sistema del diritto allo studio lombardo.
Milano |
E’ importante sottolineare quanto per noi quest’ultimo punto è di vitale importanza: il modello lombardo è da anni propulsore di riforme scolastiche sul piano nazionale che portano nel mondo della formazione dei princìpi contro i quali noi ci battiamo quotidianamente. Primi tra questi ci sono l’ingresso dei privati nelle scuole, la dequalificazione delle scuole pubbliche in favore di quelle private, la logica di una formazione che va “meritata” quando per noi la formazione è un diritto da garantire.
Per questo oggi a Milano, 2mila studenti hanno provato a raggiungere Palazzo Lombardia ma è stato ancora una volta impedito con il solito lancio di lacrimogeni. Ancora una volta inaccettabile la gestione dell’ordine pubblico soprattutto dopo che uno studente di 15 anni è stato portato in questura senza alcuna spiegazione. Inoltre, a un processo di fina consultazione sulla Buona Scuola abbiamo opposto l’Altra Scuola, presentata martedì alla Camera in attesa della calendarizzazione della LIP Scuola, una legge di iniziativa popolare che riteniamo un ottimo punto di partenza per cambiare la scuola realmente dal basso. Seguiremo con molta attenzione il Consiglio dei Ministri di questa sera che, dopo tre rinvii, dovrebbe parlare di Buona Scuola e non può farlo ignorando le migliaia di studentesse e studenti scesi in piazza oggi (a differenza dei 6600 che hanno compilato il questionario online sulla Buona Scuola).
Inoltre abbiamo voluto inscenare un’azione di solidarietà ai compagni che a Francoforte sono stati fermati davanti alla sede della BCE con la calata di uno striscione e delle catene alle caviglie in rappresentanza dell’oppressione che la Troika esercita quotidianamente negli stati europei e che noi non accettiamo.
Bergamo |
A Bergamo gli studenti hanno inscenato un corteo funebre. Hanno sfilato per le principali vie del centro e per le scuole bergamasche celebrando la morte della scuola pubblica dopo aver spalancato le porte ai privati.
A Lecco dopo aver sfilato per la città, il corteo è passato dall’Ufficio Scolastico Provinciale e si è concluso con una grande assemblea pubblica in Piazza Garibaldi.
Como |
A Como gli studenti hanno incrociato le braccia sfilando per le vie del centro. In particolare han fatto tappa davanti ad una scuola privata lanciando delle monetine che rappresentano simbolicamente gli spiccioli che han lasciato alla scuola pubblica. Dopo un lancio di gavettoni contro la rappresentanza regionale, il corteo si è concluso con un assemblea pubblica in piazza san Fedele. Anche a Como durante il corteo, due militanti dell’UdS sono stati portati in Questura e denunciati per aver lanciato due gavettoni. Un gruppo di studenti ha raggiunto la Questura comasca dove sono stati minacciati di denuncia da parte delle forze dell’ordine se non se ne forssero andati.
A Varese questo pomeriggio studenti medi e universitari saranno davanti a Villa Recalcati, sede della Provincia, responsabile dell’assenza di edilizia scolastica e trasporti accessibili.
Lecco |
Oggi abbiamo dimostrato che questo continuo speculare sulla condizione studentesca che da mesi porta avanti Renzi ha fallito. La sua idea di democrazia e ascolto, in Lombardia, si è concretizzata con tre studenti minorenni fermati e portati in Questura, è inaccettabile. Tuttavia, è da anni che non si vede un fronte così ampio e così unito contro una riforma della scuola pubblica. Siamo determinati e andremo avanti ad esserlo. Non faremo un passo indietro finchè non verrà tolta la parola agli interessi dei privati, alla meritocrazia e alla competizione per restituirla agli studenti, che chiedono tutt’altro.