Viviamo in un periodo di forte crisi sociale, sulla quale le destre xenofobe provano a fare leva per portare avanti la propaganda populista e xenofoba. Così la Lega di Salvini che, individuando il nemico nello straniero -come prima nei meridionali- favorisce il determinarsi di una guerra tra poveri che dobbiamo riuscire a ribaltare in una lotta dal basso verso l’alto.
Le attivazioni dal basso in risposta alla propaganda leghista, sono tuttavia molteplici e forti: dalle contestazioni di Milano a quelle di Roma, da Padova a Bologna, dalla Lombardia alla Puglia, fino alla grande risposta della Napoli solidale.
Tra esse la giornata dell’orgoglio antirazzista, in programma il 22 aprile a Pontida, a cui aderiamo convintamente perché la riteniamo un importante momento di attivazione collettiva dal basso, in risposta alla propaganda della destra xenofoba, con la costruzione di reti di solidarietà.
Ci sembra comunque importante stimolare una riflessione a partire dalla considerazione che Pontida è un piccolo paese della Valle San Martino in provincia di Bergamo, storico luogo di passaggio e di confine, crocevia tra culture e dominazioni che hanno costruito la Lombardia nei secoli. Storicamente, è stato il luogo del giuramento dei comuni della Lega Lombarda contro Federico Barbarossa, che le ha conferito fama millenaria, giunta infine ad essere strumentalizzata da una forza politica che negli ultimi decenni rievoca annualmente i fatti trasformando una battaglia di autodeterminazione di un territorio in un festival del luogo comune razzista, sessista e xenofobo.
Pensiamo che nessuno possa parlare a nome del popolo lombardo quando parla di muri, barriere, respingimenti, chiusura dei confini, casa nostra e casa loro. Chiunque lo faccia sa di essere in contraddizione con una terra e un popolo storicamente antifascisti, antirazzisti e antixenofobi. In primis Matteo Salvini e la Lega Nord, che sulle spalle della nostra terra fanno la loro fortuna, facendo leva su tradizioni popolari che non gli appartengono.
La crescita delle forze populiste e xenofobe deve interrogarci fortemente rispetto alle forme che ne determinano il consenso e ai luoghi con cui queste forze riescono ad attrarre consenso; è necessario comprendere come esse riescano a fare leva sul disagio sociale fomentando razzismo e intolleranza. È importante, nel fare questo, non distogliere lo sguardo da dove sia realmente il cuore delle forze neofasciste, che non è a Pontida, di cui pure riconosciamo l’importante valore simbolico, ma nei luoghi dell’emarginazione e le periferie in cui non riusciamo a essere presenti con forza con i valori della solidarietà e dell’inclusione.
Il 22 aprile tutti a Pontida per la giornata dell’orgoglio antirazzista!
Unione degli Studenti Lombardia
Rete della Conoscenza Milano