Siamo le studentesse e gli studenti scesi in piazza il 13 Ottobre, siamo le tante e tanti studenti in alternanza scuola- lavoro, quelli chiamati a lavorare a Mc Donalds’, in FIAT, in Intesa San Paolo.
Oggi 24 novembre siamo scesi in piazza in tutt’Italia da nord a sud, in Lombardia vi sono state mobilitazioni anche a Monza e a Como. Piazze diverse ma tutte con le stesse rivendicazioni: vogliamo un’alternanza seria, formativa e di qualità, che non sia sfruttamento e becera manodopera gratuita.
Gli studenti sono scesi in piazza chiedendo a gran voce l’approvazione dello statuto delle studentesse e degli studenti in alternanza scuola lavoro.
Vogliamo prima di tutto un coinvolgimento serio dello studente nella scelta del proprio percorso di alternanza scuola-lavoro; riteniamo necessaria una commissione paritetica per la definizione dei progetti dell’alternanza scuola lavoro composta in egual numero da studenti e da docenti che si occupi di redigere i progetti per l’alternanza scuola lavoro nella maniera più costruttiva possibile.
Chiediamo l’obbligo da parte di ogni azienda o ente di firmare un codice etico in cui si certifica la totale estraneità a legami con la criminalità organizzata e l’estraneità da fenomeni di inquinamento del territorio.
Pensiamo che il numero delle ore sia sproporzionato e sia necessario un riequilibrio del numero delle ore da effettuare in alternanza scuola-lavoro.
Per questo oggi abbiamo fatto un’azione davanti all’Ufficio Scolastico Regionale a Milano per ribadire come l’alternanza allo stato attuale delle cose non sia altro che sfruttamento e si sta facendo di tutto per impedire che gli studenti siano positivamente partecipi del loro percorso di formazione.

Studenti e lavoratori davanti all’USR
Insieme a noi oggi vi erano gli studenti universitari impegnati nei tirocini- sfruttamento, i ragazzi e le ragazze che devono lavorare per pagarsi gli studi e anche quelli che, a causa della Buona Scuola, ora sono sfruttati in percorsi di alternanza che con la formazione non hanno niente a che fare. Noi vogliamo essere formati, non sfruttati, vogliamo una formazione al lavoro che sia di qualità e con delle tutele.
Nella nostra regione, nelle nostre città la maggior parte degli studenti viene dalla provincia, e buona parte di questi utilizza il treno come mezzo di trasporto. Rendiamoci conto che gli studenti che usufruiscono dei diversi trasporti pubblici non lo fanno per farsi i fatti loro ma per accendere ad un proprio diritto che è quello dell’istruzione. Riteniamo inaccettabile che oggi, nel 2017, Trenord, azienda del 50% della Regione Lombardia, non abbia ancora previsto delle tariffe agevolate per studenti.
Prima dell’Italia molti paesi del nord Europa si sono già accorti che sostenere, in molti casi anche completamente, i costi del trasporto casa – scuola significa garantire effettivamente il diritto allo studio. Il nostro fine dunque è la gratuità dei trasporti per i soggetti in formazione. Tuttavia vogliamo assolutamente, lo chiediamo a gran voce e siamo pronti a scendere in piazza altre volte pur di ottenere da parte di Trenord un piano tariffario per gli studenti che preveda come minimo uno sconto del 50%.
Per questo oggi sotto gli uffici di Trenord a Cadorna abbiamo lanciato una raccolta firme tra gli studenti di tutta la Lombardia che consegneremo direttamente ai vertici di Trenord per ottenere una mobilità studentesca che gravi il meno possibile sul portafoglio delle famiglie.
Unione degli studenti Lombardia