Oggi più che mai gli studenti lombardi si sentono in dovere di unire le loro voci in un manifesto che esprima la necessità di politiche sociali a tutela dell’ambiente.
Negli ultimi tre decenni si è registrato un costante aumento della temperatura media, più che in tutto il resto della storia dell’uomo dalla sua apparizione sul pianeta, e secondo le ultime stime del IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) la previsione più ottimistica è che entro 12 anni la temperatura si alzerà ancora di 1,5 gradi centigradi.
I governi mondiali, devono prendere atto di ciò che la scienza grida al mondo ormai da decenni, ossia che tale cambiamento è determinato dal nostro modello di produzione e di sviluppo.
È infatti l’inquinamento atmosferico causato da alcuni particolari gas una delle principali cause dell’aumento delle temperature, attraverso l’ormai tristemente noto “effetto serra”. Tali gas sono prodotti dalle nostre fabbriche, dai nostri mezzi di trasporto, dalla maggior parte delle nostre attività (anche agricole e di allevamento), nonché dalla produzione di energia attraverso la combustione.
Diventa chiaro quindi quanto sia urgente intervenire su ciascuno di questi aspetti per arrestare l’aumento di temperatura che, raggiunta una certa soglia, diventerebbe irreversibile. Anche il disboscamento e la progressiva riduzione di vaste aree boschive del pianeta costituiscono una causa del surriscaldamento globale, in quanto le piante trattengono il calore che dal sole arriva sulla superficie terrestre.
Dobbiamo fare la nostra parte, riprendere il controllo delle nostre vite, del nostro territorio e del nostro futuro.
Siamo studentesse e studenti delle scuole superiori e delle università.Se non agiamo subito, ci aspetta un futuro di precarietà e povertà dentro un mondo ecologicamente devastato. Per noi ripensare il modello di sviluppo in senso ecologico significa parlare innanzitutto di diritti, di qualità del lavoro, di democrazia e centralità del sapere critico nel processo di autogoverno e autonomia della comunità.
Siamo le generazioni del futuro ed i danni causati oggi peseranno inevitabilmente sulle nostre spalle e cambieranno radicalmente i nostri stili di vita, per questo sentiamo l’impellente necessità di un cambiamento collettivo che parta innanzitutto dagli ambienti di formazione.
Non resteremo in silenzio, quando già durante il nostro percorso di formazione, in esperienze di alternanza scuola-lavoro o tirocini universitari, siamo costretti a lavorare per imprese che attaccano il nostro Pianeta e ne consumano le risorse in modo del tutto irresponsabile. Per questo motivo è necessario che il Governo approvi un Codice Etico degli Studenti e delle Studentesse in alternanza e uno Statuto degli Studenti e delle Studentesse in Stage, che stabilisca dei criteri chiari in termini di giustizia ambientale e sociale che devono essere sempre garantiti in questi percorsi.
Lo stesso discorso vale per la qualità delle strutture edilizie delle nostre scuole e università, abbandonate a loro stesse, indietro anni luce rispetto alla riconversione energetica, al riciclo, alla qualità delle vita. Strutture fatiscenti e per nulla sicure: i crolli e i danni di questi giorni nelle scuole e nelle università sono emblematici dei danni provocati dal cambiamento ambientale, e della necessità di tornare ad investire in istruzione. Il ministro Bussetti ha detto chiaramente che per la scuola non ci sono i soldi. Serve immediatamente un piano strutturale di messa in minima sicurezza degli edifici, assieme a un lavoro di ripensamento radicale in termini di impatto ambientale che hanno i nostri luoghi di formazione.
Un’altra problematica riguarda la mobilità all’interno della nostra regione. Non solo il trasporto pubblico è definanziato e gli studenti si trovano costretti a pagare centinaia di euro all’anno anche solo per recarsi a scuola ma soprattutto la regione continua ad investire unicamente in nuove strade ed autostrade. E’ assolutamente necessario che la regione renda i trasporti pubblici più efficienti e soprattutto accessibili a tutte e tutti.
È necessario ripensare il modello produttivo in un’ottica che sia davvero sostenibile.
È necessario ripensare la produzione energetica, in modo che non dipenda più dai combustibili fossili, i quali nel tempo sono diventati causa di terribili conflitti e profonde ingiustizie verso popoli e territori, devastati da interessi di arricchimento di privati e persino governi. È necessario combattere chi favorisce la disinformazione e il negazionismo per fini personali, attraverso la costruzione di una coscienza collettiva sui temi ambientali.
È necessario investire risorse affinché i danni già provocati al clima e ai nostri territori non mettano a rischio la vita di nessuno, accogliendo chi scappa dalle aree del Pianeta già devastate, e attivando sistemi di prevenzione e limitazione dei danni che siano realmente efficaci.
Abbiamo 12 anni per salvare il Clima: è ora di fare tutti la nostra parte.
LOTTIAMO PER IL CLIMA, LOTTIAMO PER IL FUTURO!
Unione degli Studenti Lombardia
Rete della conoscenza Milano
Studenti Indipendenti Statale
Studenti Indipendenti Bicocca
Studenti Indipendenti Politecnico
Collettivo Altra Sede – Accademia di Brera
Unione degli Studenti Milano
Movimentiamoci Brescia
Collettivo Leonordo – Brescia
Unione degli Studenti Como
Kollettivo Berlinguer di Cantù
Collettivo degli studenti Bergamo – Ferruccio Dell’Orto
Collettivo Sarpi – Bergamo
Collettivo Secco Suardo – Bergamo
Unione degli Studenti Lodi
Carpe Somnium di Varese
Unione degli Studenti Vimercate
Unione degli Studenti Monza
Collettivo CAUSA – Monza