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COMUNICATO STAMPA – STUDENT IN ACTION DAY – 19 APRILE 2011

Questi ultimi anni sono stati testimoni di numerosi e continui attacchi al mondo della formazione. Le politiche nazionali e locali hanno perseguito la loro opera di dequalificazione dell’istruzione pubblica, attraverso provvedimenti distruttivi e ingenti tagli al diritto allo studio e all’edilizia scolastica. Ne è un esempio la riforma dell’università, che, spacciata per un grande progetto di rinnovamento, si sta invece rivelando, come dai noi previsto, una mannaia per le risorse alle università statali e un progetto, del tutto mosso da interessi economici, di privatizzazione dell’istruzione e della ricerca, di limitazione all’accesso, per tutti, ai più alti gradi di formazione. 
 
La stessa linea politica e’ stata seguita a livello territoriale: in Lombardia l’istituzione del buono scuola, che avrebbe dovuto garantire a tutti il diritto allo studio, è stato, di fatto, uno degli attacchi più duri al mondo dell’istruzione pubblica.
Noi, le studentesse, gli studenti e tutti i soggetti in formazione che questo autunno sono scesi in piazza per manifestare il loro dissenso contro questi attacchi, che hanno scosso l’Italia uniti agli studenti di tutta Europa, che uniti ai lavoratori e ai precari si sono mobilitati contro le dinamiche autoritarie dell’economia globale, ancora una volta vogliamo farci sentire, portare un attacco concreto alle politiche del nostro paese, essere promotori di una maggiore coesione sociale e di una più profonda consapevolezza individuale.
Il 19 aprile abbiamo intenzione di moltiplicare ed estendere il percorso che, avviato il 9 Aprile, culminerà con lo sciopero generale del 6 Maggio. Costruiremo quindi una giornata di azioni e mobilitazioni sul tema del welfare, della precarietà e dell’accesso ai saperi e alla cultura.
In questi ultimi mesi i popoli del Mediterraneo ci hanno dimostrato, con le loro rivolte, che è possibile prendere in mano il proprio futuro, opponendosi a coloro che vogliono conservare il potere per interessi personali, a scapito della libertà altrui. Non possiamo, quindi, che costruire una giornata che parli anche di diritti umani, di giustizia, di libertà e di pace.
Quello che ci stanno costruendo attorno non è il mondo che vogliamo, e la nostra risposta è chiara: continueremo a lottare per difendere i diritti fondamentali di ogni uomo, per il libero accesso alla cultura, per una politica rivolta alle esigenze di ciascun individuo e non agli interessi dell’economia.
La nostra rivolta è iniziata, ci riprenderemo il presente e costruiremo un altro futuro.