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Famolo Libero!

Nelle scuole e nelle università vige un radicato tabù che ha oscurato la sessualità, relegandola alla sfera privata.

Questo, da un lato, ha ostacolato un approccio libero all’argomento da parte della didattica, pur trattandosi di una tematica trasversale che spazia dalla medicina alla letteratura; dall’altro, ha impedito che scuole e università garantissero agli studenti un confronto libero e consapevole, mancando del tutto nel proprio ruolo sociale: vogliamo una scuola che decostruisca, attraverso la conoscenza, gli stereotipi che alimentano la violenza di genere e omotransfobica.

Anche a livello di politiche sociali è evidente la forte disattenzione verso la sfera sessuale: obiezione di coscienza, definanziamento dei centri antiviolenza, assenza di educazione sessuale non eteronormata nelle scuole, tassazione come bene di lusso degli assorbenti, difficoltà d’accesso economico alla contraccezione.

Abbattere il tabù sul piacere sessuale nei luoghi della formazione permette alla Conoscenza di esplorarlo e discuterne, restituendo alla società una cultura collettiva libera da stereotipi e violenza di genere!

Per queste rivendicazioni siamo giunti alla terza edizione del concorso artistico-letterario erotico “Famolo Libero”!
Mandateci un racconto, una poesia, una fotografia, la foto di un disegno, di una scultura o ancora, una performance art (danza, teatro, videomaking) o qualunque espressione artistica vogliate a tema erotico a famololibero@gmail.com entro il 3 Marzo.

Nessuna limitazione, se non stare in una pagina A4 per quanto riguarda i lavori letterari e produrre un video nel caso di una performance artistica. Lo scopo è quello di slegare l’erotismo dall’etichetta, dal tabù e dallo stereotipo, mostrando la bellezza della libertà dei corpi attraverso l’arte e la cultura, nella forma espressiva che preferite.

Oltre alle premiazioni – che saranno per categorie – l’idea sarà invadere scuole, accademie e università con i vostri elaborati e performance, affinché tutt* possano percepire i luoghi dove studiamo come uno spazio in cui si è liberi di essere e di amare!

Un esempio di racconto che vinse nella prima edizione di Famolo Libero!

Momento di intimità

Mi immergo rigidamente nel tepore del bagno caldo; il mio corpo, intirizzito dal freddo della città, viene subito pervaso da un’ondata di calore. In un attimo sento scivolare via le fatiche della giornata, il lezzo della gente sudata nella metro, schiacciata come sardine. A scomparire sono anche i ricordi della lite della mattina con la mamma e il conseguente pianto nervoso. Quasi mi dolgono i piedi per lo sbalzo termico e mi ci vuole qualche secondo per rilassarmi e sprofondare nella schiuma profumata.

L’odore di arancio del bagnoschiuma penetra nelle narici e mi fa sorridere: è il profumo dell’inverno, delle bucce di arancio essiccate ed appese all’albero di Natale. E’ una fragranza delicata, domestica, mi fa sentire come raggomitolata in una morbida coperta, sul divano di una casa antica, forse dei nonni. Il calore dell’acqua mi avvolge e con un profondo respiro mi immergo completamente. In apnea, viaggio con la mente: mi allontano dalla grigia Milano e volo lontana, verso luoghi ancora sconosciuti, letti nei libri. Luoghi innevati, distese candide di bianco, alberi vestiti di fiocchi di neve; vita pigra, riscaldata dal fuoco dei camini. Sogno di lunghe passeggiate e pisolini.

Riemergo, la schiena è arrossita. Sento il mio corpo ravvivarsi e il desiderio ardente di toccarmi: il calore del momento, anziché assopirmi, mi ha acceso. Le mani carezzano il seno florido, la pelle calda e nuda. Tra le gambe trovo subito il sesso caldo e accogliente, pulsante ed eccitato dal vagare dei pensieri. Chiudo gli occhi e mi abbandono al godimento. In questo dialogo con me stessa, si crea un’intima atmosfera. Cerco le parti migliori di me, sfioro il corpo voluttuoso e sensuale. I seni inturgiditi galleggiano sull’acqua come ninfee. La passione mi scorre tra le dita. Le mani esperte conoscono le zone di piacere e subito le gambe cominciano a tremare. La schiena inarcata rabbrividisce a contatto con l’aria fredda tutta intorno, le gambe si divaricano e si muovono incontrollate. Dentro, il sesso si contrae di piacere, come un cuore che batte. Il respiro è irregolare, profondi sospiri si alternano a momenti di apnea, poi ancora piccoli fiati rumorosi.

Ecco l’orgasmo: la mia energia di Donna mi ubriaca i sensi, la mente si annebbia e non viaggia più in luoghi esotici, ma è lì, presente, assapora ogni secondo di puro godimento e di immensa gioia. I muscoli sono rigidi e tesi, tutto il corpo vibra di piacere e dopo poco le fatiche defluiscono; in questo momento di pura intimità con la mia essenza di Donna, anche l’anima si libra in volo, e per un attimo sento il petto gonfiarsi e lasciare che si riempia di quell’attimo di estasi. Le mani carezzano lentamente la vagina, come per ringraziarla di quel momento, coccolano la morbida pelle. Ancora una volta il corpo sprofonda nell’acqua, appagato e inebriato dall’odore del sesso e di arancio. Riemersa, apro gli occhi e vengo abbagliata dalla luce sopra la vasca. Il momento di uscire è arrivato. Mi asciugo la fronte con il panno umido, mi guardo allo specchio e arrossisco, sorridendo a me stessa un po’ vergognosa.